parliamo di tappeti

Buonasera a tutti, i miei interessi oltre agli orologi sono , la fotografia naturalistica, la coltivazione di orchidee botaniche ed i tappeti antichi... quasi esclusivamente riferiti al mondo caucasico dell'area Armeno-Georgiana... definiti Kazak. Permettetemi di esprimere un mio punto di vista circa il tappeto in foto. Non vorrei deludere Piro ma nutro qualche dubbio circa l'origine e l'epoca del suo tappeto. Del manufatto bisognerebbe primariamente vederne il rovescio in modo da valutarne il tipo di lavorazione ed alcune caratteristiche distintive della trama quindi potrei anche sbagliarmi ma ...vedendo la foto che ha postato, a mio modo di vedere, sembra una rappresentazione non troppo fedele di un tappeto di Karachoph anche abbastanza recente (seconda metà anni 90 circa). Dico non troppo fedele perché i simbolismi rappresentati richiamano vagamente l'impostazione del campo definita 1+4 ma non sono aderenti alla tipologia originaria, se si esclude forse quelli a foglia e calice della bordura primaria. I Kazak erano tappeti realizzati da popoli nomadi che annodavano i loro tappeti a memoria su telai improvvisati senza tenere conto di una precisa disposizione dei simbolismi, tipica invece della manifattura persiana di atelier. L'aspetto che mi fà pensare ad un manufatto di relativa recente produzione ,anche non caucasica, è quindi dimostrato dalla disposizione speculare della simbologia primaria e la totale assenza di quella secondaria molto utilizzata nel mondo Caucasico. Ci sarebbe da parlare a lungo di altri aspetti ma vorrei evitare di apparire sapientone e tediarvi con queste mie riflessioni. Spero Piro mi perdonerà per aver espresso il mio punto di vista e .....pur mantenendo una certa sicurezza circa quanto espresso, mi scuso anticipatamente se dovessi aver preso un granchio e rimango a disposizione di Piro in caso voglia approfondire l'argomento. Purtroppo anche nel mondo del tappeto, come in quello dell'orologio, spesso si fanno brutte esperienze e senza un minimo di conoscenza si rischia di prendere una fregatura.